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11/19/2006

.: 19/11 - bis :.

Ecco qua il primo di, spero, una serie di racconti sui viaggio di un mio amico. Ferruccio. In questo primo intervento si parla del suo viaggio nel Sudan meridionale.






Viaggio Nubia-Sudan




La storia dei territori comprendenti entro i confini dell'odierna repubblica del Sudan si può dire che inizi attorno al 3000 a.C., le cui vicende sono strettamente legate a quelle dell'Egitto. La regione tra la prima e la terza cataratta del Nilo è nota con il nome di Nubia, ma sotto questo nome all'epoca dei regni di Kush, Napata e Meroë, l'attuale Merowe, comprende l'intera regione tra il 24° e il 16°(la parte in verde scuro) di latitudine nord, ossia tra la prima e la seconda cataratta, dove gli egiziani ebbero maggiori rapporti, fu chiamata Nubia inferiore.

Dopo una notte in hotel a Khartoum arrivati i fuoristrada si riparte per il deserto di Bayuda, primo campo e al mattino si va a Naga, a 30km da Musawwarat. Su una collina isolata ci sono i resti di un tempio dedicato al dio tebano Amon (dio dell'oro),meta di pellegrinaggio dei re Kushiti. Davanti al tempio ci sono 6 arieti in granito simmetricamente accucciati, in parte erosi dal vento e dal sole.
Giù nella valle ai piedi raggiungiamo un altro tempio con un bassorilievo alto una decina di metri, raffigurante il dio guerriero Apedemak con un serpente con la testa di leone e la coda che si svincola dai petali di un fiore di loto. Più avanti sui muri esterni una processione di divinità antropomorfe con corpi umani zoocefali, disposti frontalmente con teste e piedi di profilo. A una quindicina di metri un minichiosco ben restaurato, con colonne, capitelli e architravi in stile misto di egizio-greco-romano.
In mattinata partenza per Meroe, terza capitale di Kush; in questa zona ci sono 40 tombe della casa regnante di Meroe, con 80 piramidi quasi tutte brutalmente decapitate e profanate in particolare di un torinese che con esplosivi ricercava tesori nascosti a scopo di lucro.



Dopo un intenso giro fra tante piramidi, una sosta in questo manto di sabbia sotto un sole cocente!
All'alba ritirato il campo dopo aver percorso un centinaio di km, si raggiunge El-Damer, ci mettiamo in fila dietro carretti, asini, carichi di mercanzie per traghettare con i nostri 4x4 sul lato opposto del Nilo. 300km da percorrere in questo mondo di silenzio e natura incontaminata si raggiunge i pozzi di Bisharim; qui si trova una carovana di nomadi che si disseta ai pozzi, ci sono donne e bambini che caricano scorte d'acqua sui dromedari. Attraverso il deserto di Bayuda si arriva a Nuri, un villaggio carico di bambini che c'inseguono fino alla fine del paese dove ci sono parecchie piramidi. Dopo un po' si ritorna con i 4x4 e si visita la quarta cataratta. Sosta per il pranzo.
Si prosegue lasciando alle spalle Jebel Bar Kal e si arriva alla necropoli di El Kum campo nel deserto, vicino a Old Dongola. Ci fermiamo per il pranzo in un locale autoctono. Io e un mio omonimo mangiamo una favoloso minestra di verdure, senza capire bene il suo contenuto, soprannominandola Orribiland e in finale un ottimo Karcadè(una sorta di tè rosso molto vivo). Si continua a costeggiare il Nilo fino a Mulwad, folcroristico villaggio con mura di colore bianco abbagliante e le porte e le finestre di colore azzurro. Sostiamo brevemente davanti a una casa nubiana per fotografare le donne e i bambini che vestono abiti caratteristici. Proseguiamo per Kerima, Tombos con le rovine e la statua del faraone Taharca. Traghettiamo di nuovo il Nilo presso la terza cataratta e arriviamo a Sesibi dove ci sono le rovine di un tempio dedicato ad Amon dal re Amenofis. Trascorriamo una giornata in pieno deserto per trasferirci a Karthuoum, tra carcasse di dromedari e ci fermiamo per una sosta per il tè, imbattendoci in una enorme mandria di dromedari. Alla sera arriviamo, finalmente alla capitale sudanese, alla confluenza del Nilo azzurro e quello bianco. Nella mattinata sucessiva visitiamo brevemente la tomba del Mahdi, famoso caporibelle che guidò la rivoluzione ai tempi Gordon-Pashà (vice-re del Sudan) e la missione cattolica dove incontriamo un padre romagnolo e li lasciamo le nostre scorte di viveri. Alla sera, dopo un acceso diverbio tra i due sessi a causa dell'aria condizionata, decidiamo, noi maschi, di stare su un tavolo a parte non badando troppo alla frescura. Mangiamo piatti locali, spiedini e carne mista, annaffiando il tutto in quintali di coca-cola(insomma il vino mancava).
Alla mattina svegliati molto presto (attorno alle 4.30) ci trasferiamo all'areoporto, una ventina di km fuori dalla capitale.Prendiamo il volo di ritorno. Karthoum-Cairo, Cairo-Roma(o Milano).



Grazie Ferruccio


Spero che vi sia piaciuto



Andrea



2 Commenti:

Anonymous Anonimo dice...

Da brava fan ho letto anche questo post...Che dire...viaggio affascinante...ma sicuramente queste 4 parole non riescono a trasmettere tutto (intendo sensazioni e ricchezza dell'esperienza......)!
Aspettanto un altro post....ti mando un bacino giulia

8:06 PM  
Anonymous Anonimo dice...

bè...prima grazie per avermi messo tra ji amigos,,,ti suggerisco la sezione volontariato per la calabria...e poi..ah si...l'africa chiama...con le sue tradizioni,la sua cultura...la sua semplicità...fa sempre piacere viaggiare attraverso ciò ke dici...grazie kit e pure al tuo amico...

8:04 PM  

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